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“L’ho detto e ripetuto, siamo consapevoli che le province sono troppe e che anche loro concorrono alla piaga degli sprechi che oggi si dice di volve combattere. Ma decretarne l’abolizione definendole enti inutili e raccontando agli italiani la bufala secondo cui i risparmi saranno di 14 o addirittura 18 miliardi è una operazione vergognosa, che purtroppo è condotta in modo bipartisan da destra e da sinistra”. E’ questo il primo commento del Presidente Vasai al varo del Ddl governativo per l’abolizione delle Province. “Siamo i primi ad essere consapevoli che l’assetto complessivo dello Stato deve essere ridisegnato – spiega Vasai – ma pensare che abolire le province per creare dei nuovi soggetti intermedi, che perdono la loro autonomia e indipendenza territoriale, porti dei risparmi è pura fantasia.
La triste realtà, se le cose non dovessero cambiare – prosegue Vasai – sarà che i costi nella migliore delle ipotesi resteranno pressochè invariati, ma in compenso i territori, in particolare quelli più periferici come il nostro, dipenderanno totalmente dalle Regioni per l’esercizio di tutte le funzioni fondamentali per lo sviluppo e il governo del territorio. Detto in parole povere, gli aretini continueranno a pagare le stesse tasse, ma non avranno più un soggetto che ormai da anni ha dimostrato in molti modi di essere indispensabile per la tutela degli interessi della comunità locale. Se anche il centro-sinistra – conclude Vasai – dovesse avallare questa operazione, vorrebbe dire buttare a mare 20 anni di percorso virtuoso di decentramento amministrativo, disegnato con le leggi Bassanini, che ha condotto fino alla riforma del titolo V° della Costituzione. Tutto questo per sostituire al centralismo statale, 20 centralismi regionali, facendo il gioco di coloro che vogliono mettere a rischio l’unità nazionale e aumentare il divario tra territori poveri e territori ricchi”.