Elezioni 2013: c’è bisogno di cambiare

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Sono molto amareggiato. Sembra proprio che il centro sinistra sia destinato a soffrire. Penso, però, che non si possa colpevolizzare i cittadini perché esprimono il loro voto. Il voto è libero e non sindacabile. Il voto dei cittadini va capito, non giudicato.

Il porcellum, ha dimostrato definitivamente di non consentire ad una coalizione che seppur di misura prevale sull’altra di riuscire a conseguire i seggi sufficienti per avere la maggioranza in entrambi i rami del parlamento. Non è così per i comuni , le province e le regioni dove chi vince anche di poco le elezioni ha poi i numeri per governare, e governa. Il futuro di un paese non può essere affidato ai risultati del senato di 4 regioni. L’Italia, come la Germania, la Francia, L’Inghilterra, la Spagna ha diritto alla governabilità. Il centro sinistra ha vinto le elezioni anche al senato ma è il ‘non vincitore’ di queste elezioni. Era questo l’obbiettivo di chi ha approvato questa legge. Il PDL e la LEGA.

Ma non è solo questo e c’è qualcosa di più importante. Il voto ci consegna, infatti, un segnale netto e chiaro. Dobbiamo cambiare. I partiti devono cambiare, la politica italiana deve cambiare, Il PD deve cambiare. Ce lo chiede il paese, ce lo chiedono gli Italiani. Non è solo questione di leader e di scelta del leader. Il PD ha fatto primarie vere e rigenerato e stravolto le sue liste elettorali che sono state riempite di donne, giovani, candidati legati al territorio che ora siederanno in parlamento, eppure i risultati ci dicono che anche questo non è stato sufficiente.

Il modo più adatto per iniziare il cambiamento sarà il senso di responsabilità, nei confronti dell’Italia ma anche nei nostri confronti, tra noi democratici.

Si apre ora una fase delicatissima nella quale Il PD avrà una grande responsabilità. Fare una proposta all’Italia per uscire dal guado e trovare in senato i numeri per cambiare la legge elettorale, fare alcune riforme necessarie sui costi della politica, l’economia, il lavoro per i nostri giovani e gli enti locali come la revisione del patto di stabilità. Il quadro è molto complicato ma ora è il momento della verità. Vedremo chi vuole veramente cambiare il paese sulla base di proposte concrete e chi invece no.

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