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A Walter vogliono bene. In 15 mila l’hanno applaudito, hanno scandito il suo nome, l’hanno cercato abbracciato fotografato, prima e dopo l’intervista, durata un’ora e mezzo, condotta da Enrico Mentana in una sala Giorgio La Pira stracolma, con sedie e panche ‘saccheggiate’ ovunque, dai ristoranti, dai bar, dagli stand.
Walter Veltroni ha iniziato ringraziando chi c’era e chi la festa l’ha gestita, e poi ha dato forza alla platea dicendo «basta agli psicodrammi dovuti alla sconfitta». E giù applausi. Il popolo del Pd che si rialza, che ha fiducia.Ha riconosciuto, Veltroni, che «il sostanziale pareggio del 2006 andava gestito in un altro modo».
Walter Veltroni ha iniziato ringraziando chi c’era e chi la festa l’ha gestita, e poi ha dato forza alla platea dicendo «basta agli psicodrammi dovuti alla sconfitta». E giù applausi. Il popolo del Pd che si rialza, che ha fiducia.Ha riconosciuto, Veltroni, che «il sostanziale pareggio del 2006 andava gestito in un altro modo».
Nel 2008 si è perso, ma Veltroni proprio partendo dalla riflessione sulla sconfitta, riesce a scaldare ancora la platea. È bastato dire che «è stata una straordinaria campagna elettorale e che il Pd è cresciuto di sei punti rispetto a due anni fa» per avere applausi senza fine.Per il segretario « bisogna ripartire da quel cittadino su tre che ha votato Pd» e le stoccate ad Arturo Parisi, dopo le critiche di ieri, non sono mancate. «Si è dirigenti del Pd –ha detto– se si è capaci di stare sul campo e tra la gente». Ma il processo di crescita è appena cominciato e Veltroni pensa a «dirigenti formati in modo diverso dal passato che sappiano risolvere i problemi e non solo fare interventi nelle assemblee».E una stoccata non è mancata neppure per i tesseramenti di tante associazioni e fondazioni che ruotano attorno al Partito democratico perché, il segretario nazionale, punta solo al tesseramento di partito.
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