Sabato 7 luglio l’inaugurazione della singolare iniziativa, ideata e realizzata da Ilaria Margutti ed Enrique Moya
5 luglio 2012 – Un luogo alquanto insolito per una mostra d’arte decisamente affascinante. Sarà infatti la la Micro Piscina che si trova sotto l’Istituto Tecnico Buonarroti, in piazza del Popolo ad Arezzo, ad ospitare l’esposizione che sarà inaugurata sabato 7 luglio, alle ore 18. La mostra nasce su iniziativa di Ilaria Margutti ed Enrique Moya, due artisti che vivono in Provincia di Arezzo, hanno una carriera affermata a livello nazionale e internazionale e insegnano arte in due scuole aretine. Stimolati dallo scenario, insieme ai loro studenti, hanno pulito e ri-ordinato i materiali custoditi all’interno, creando una relazione tra la loro identità – espressa attraverso il fare artistico – e quella perduta, ma ora restituita con carattere nuovo, della Micro Piscina. Gli studenti di Ilaria (la classe IV A del liceo scientifico di Sansepolcro), si sono misurati nella stesura di un quaderno di idee, partendo da un opera a scelta tra quelle di cinque artiste contemporanee affermate: Frida Khalo, Louise Borgeiois, Barbara Kruger, Maria Lai, Marina Abramovich, Francesca Woodman. Le idee e le tematiche delle artiste si sono intrecciate con i sogni, i desideri e le aspettative dei ragazzi. Ciò che vediamo in mostra è la sintesi di un percorso espressivo affrontato dai ragazzi, che ha trovato una meta nel luogo in cui i quaderni sono stati ospitati. Strada parallela hanno battuto gli allievi di Moya. Alla fine del corso di disegno, Enrique ha chiesto di realizzare qualcosa di più che una semplice prova tecnica di grafica. Il tema affrontato dagli allievi della scuola “Radar Ricerca d’Arte” era quello di ‘perdersi prima, per ritrovarsi con sé stessi dopo’ prendendo come riferimento la frase: “soltanto so’ che non so’ niente”. Gli alunni hanno lavorato con un archivio fotografico creato dal nulla, che poi è diventato una serie di disegni, e poi ancora ricerca lessicale nel dizionario. Gli allievi si sono ritrovati, così, a concretizzare concetti, cancellarne altri, cercare nuovi linguaggi e, in definitiva, a fare del “Contemporaneo” un non-luogo personale. Il Non-Luogo MicroPiscina, nella sua ri-costruzione e restituzione di un identità attraverso il lavoro di giovani artisti, apre di nuovo al pubblico e si propone come metafora efficace della crisi e del suo superamento. “Mettersi in gioco per realizzare un opera, o meglio, creare il percorso che un’opera deve compiere per diventare tale – spiegano Ilaria Margutti ed Enrique Moya -, nella convinzione che un opera d’arte non è frutto di una singola ispirazione, ma è il risultato di un lungo percorso creativo. E’ stata questa la sfida che abbiamo lanciato ai nostri allievi nel corso di questo anno scolastico. Il risultato è la ri-costruzione dell’identità di un luogo dimenticato, che un tempo aveva una funzione di aggregazione e divertimento come la Micro Piscina, un luogo che molti aretini ancora ricordano, ma del quale le ultime generazioni non conoscono nemmeno l’esistenza”. Chiuso e utilizzato come magazzino ormai da molti anni, questo “non luogo” torna quindi alla luce grazie al progetto di Enrique, Ilaria e i loro allievi realizzato in collaborazione con la Provincia di Arezzo. L’apertura al pubblico è prevista dal 7 al 22 luglio dal giovedì al sabato dalle 18 alle 22, e durante i giorni dell’apertura saranno presentati spettacoli e concerti tenuti all’interno della vasca della piscina dalla Associazione Culturale di Spazio Seme.