La posizione del PD sul ruolo e futuro delle Province?

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Sembrerebbe che questa sia la posizione ufficiale del PD sul ruolo delle Province… Sembrerebbe… cmq rispetto al silenzio pubblico di queste settimane a tutti i livelli penso che un piccolo passo avanti verso una maggiore chiarezza sia stato fatto … almeno dal mio partito.
Ecco la posizione del PD cheemerge dai lavori della Commissione per gli Affari costituzionali della Camera dei Deputati di questi giorni.
Modifica agli articoli 114 e 133 della Costituzione in materia di province
A.C. 1242 e abb.
Riepilogo dibattito in Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati
Il gruppo del Partito democratico (proposta di legge n. 4439) è contrario alla soppressione dell’ente provincia come pure all’istituzione di nuove province ed è favorevole alla riduzione del numero di province esistenti. Il gruppo del PD ritiene quindi necessaria una razionalizzazione delle province nell’ambito di una più ampia riforma costituzionale della disciplina degli enti di area vasta. Tale riforma dovrebbe articolarsi nei seguenti punti: attribuzione alle regioni della competenza legislativa (attualmente statale) in materia di mutamento delle circoscrizioni provinciali e soppressione delle province (mentre la possibilità di istituzione di nuove province non sarebbe più contemplata dalla Costituzione); sostituzione delle città metropolitane, dove previste, alle province: le città metropolitane dovrebbero essere costituite con legge regionale, ferma restando la loro individuazione con legge dello Stato; razionalizzazione delle province esistenti, previo riordino del sistema delle funzioni di comuni, province e città metropolitane: più precisamente, al riordino si procederebbe con legge dello Stato (nell’ambito del disegno di legge recante la cosiddetta Carta delle autonomie, attualmente all’esame del Senato); effettuato il riordino, le regioni dovrebbero verificare se le province esistenti sul proprio territorio abbiano dimensione territoriale adeguata allo svolgimento delle funzioni provinciali e dovrebbero conseguentemente procedere a revisioni delle circoscrizioni provinciali o a soppressioni di province.
La proposta di legge Vassallo, Causi, D’Antona, De Torre, Ginoble, Martella, Peluffo, Pes e Porta (n. 4506) si basa sulla convinzione che il ripensamento del ruolo e della struttura delle province sia necessario. In quest’ottica, la riforma proposta si basa sui seguenti punti: eventualità (e non necessità) dell’esistenza della provincia: le regioni possono istituire province con funzioni di programmazione e di pianificazione di area vasta e funzioni di coordinamento e collaborazione tra i comuni per la gestione dei servizi a rete; nelle regioni in cui non sono istituite province, le relative funzioni sono esercitate dalla regione; introduzione di limiti demografici per l’esistenza delle province e delle città metropolitane (non possono avere popolazione inferiore a 500 mila abitanti); attribuzione alle province, dove istituite, di funzioni di area vasta conferite dalle regioni ovvero di coordinamento e di collaborazione tra i comuni; trasformazione dei consigli provinciali in assemblee dei sindaci; alternatività tra provincia e città metropolitana (non possono esistere entrambe sullo stesso territorio): le città metropolitane sono istituite in territori individuati con legge dello Stato ed esercitano le funzioni provinciali nonché in parte o in tutto quelle comunali.

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