6 dicembre 2011 – “Mi chiedo ancora come si sia potuto pensare di fissare per decreto un termine per la decadenza di organi eletti direttamente dai cittadini, nel rispetto della Costituzione e delle leggi dello Stato”. Con queste parole, il Presidente della Provincia Roberto Vasai, commenta la notizia del giorno, dopo la modifica del decreto Monti e la cancellazione del termine fissato per la decadenza degli organi delle Province italiane.
“Sarebbe stato un atto gravemente lesivo dei diritti delle comunità locali e dei rappresentanti democraticamente eletti a rappresentarle. Meno male – aggiunge Vasai – che Napolitano c’è. E’ evidente, comunque, che in queste condizioni non si può neanche pensare a fare un bilancio di previsione per il 2012. Alla luce di quanto previsto dal decreto, gli aretini vedranno sfumare interventi e investimenti per decine di milioni di euro, già programmati con il piano triennale di investimenti che avrebbe dovuto essere approvato con il bilancio di previsione. E poi dovranno sperare che la Regione, una volta ereditate le competenze della Provincia, decida come e dove spendere queste risorse”. Intanto a Roma si è conclusa l’assemblea delle Province, che ha approvato un ordine del giorno sulla situazione in atto nel quale, tra le altre cose, si richiede al Parlamento di stralciare le norme ordinamentali contenute nel decreto Monti e di portare immediatamente in aula le diverse proposte sull’abolizione o razionalizzazione delle Province, in modo che si apra un dibattito serio su quale deve essere il modello di forma di stato del nostro paese e si faccia una scelta chiara da parte di ciascuna forza politica. In questa prospettiva le Province si impegnano fin da subito a promuovere una forte azione di sensibilizzazione presso tutti i partiti politici e i gruppi parlamentari e, al contempo, tutti gli amministratori, nel rispetto del mandato elettivo e della carica pubblica ricoperta democraticamente in base alla volontà popolare, continueranno a svolgere con senso di responsabilità fino in fondo le loro funzioni per rispondere alle domande pressanti dei cittadini e dei territori e per difendere il ruolo e il carattere democratico delle istituzioni provinciali.