>ACQUA PUBBLICA, MA GRADUALMENTE

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Passa la mozione Pd, poi fatta propria da tutti i gruppi della maggioranza

28 luglio 2011
La gestione idrica e le conseguenze del recente voto referendario sull’acqua sono state al centro, questa mattina, del dibattito in Consiglio Provinciale. Due le mozioni in campo: una presentata dal Pd, sulla quale si sono ritrovati gli altri gruppi di maggioranza, dopo alcune modifiche e integrazioni del testo; e una presentata dal consigliere Nicotra, a nome del gruppo della Federazione della Sinistra. Alla fine è stata approvata la mozione della maggioranza, sia pure con qualche distinguo e con l’astensione del consigliere Pd Marini ( 17 si, 4 no e 1 astenuto). Voto contrario per Pdl e Federazione della Sinistra. Nella mozione, presentata – a nome della maggioranza – dal consigliere Menchiari, del Pd, il Consiglio Provinciale invita a favorire l’elaborazione di risposte concrete rispetto alle richieste che vengono dai cittadini. Tra le altre cose, la mozione chiede una revisione del piano d’ambito che tenga conto del nuovo quadro scaturito dal referendum; una tariffazione che sia calcolata sui bisogni basilari dei cittadini, chiedendo a Nuove Acque e Publiacqua e relativi ATO

di prendere in considerazione la proposta della creazione di una prima fascia sociale (fino ad arrivare, qualora le norme lo consentano, alla gratuità completa) quantificata sui bisogni standard di una famiglia media, prevedendo anche vantaggi concreti in bolletta per tutti quei cittadini che si dimostrano virtuosi nell’uso dell’acqua; rivedere le tariffe, alla luce dell’abrogazione della norma sulla remunerazione del 7% del capitale investito; l’avvio con gradualità, anche in virtù dell’esito referendario, di un processo di verifica del sistema misto pubblico/privato e l’attuazione di ogni azione possibile per iniziare un percorso di gestione pubblica del servizio idrico. Nella mozione presentata dal Consigli Nicotra, si chiedeva, invece, al Presidente e alla Giunta Provinciale di esercitare tutte le azioni idonee a far cessare l’affidamento del servizio idrico alla società Nuove Acque; nonché ad ottenere una riduzione delle tariffe, in conseguenza della cancellazione – con il voto referendario – della remunerazione garantita del 7% sul capitale investito. “ Sta cambiando il clima nel paese – ha spiegato Nicotra nel presentare la sua mozione – e deve essere recepito, altrimenti si nega il risultato dei referendum. Ad Arezzo c’è stata una gestione dannosa per gli utenti, che devono sopportare, tra le altre cose il conguaglio semestrale, l’illegittimo ingresso di Acea ed altro”. “Noi vogliamo rispettare la volontà popolare – ha spiegato la capogruppo Lucia Tanti nell’annunciare il voto favorevole del gruppo Pdl sulla mozione Nicotra – anche se non condivido quanto scritto nella mozione. Credo però, che il risultato del voto referendario, per quanto da noi non condiviso, debba essere rispettato e quanto chiede Nicotra è coerente con questo”. Nel motivare – a nome del gruppo Sinistra e Libertà – il voto favorevole alla mozione di maggioranza – la vicepresidente del Consiglio Alessandra Landucci ha sottolineato come “L’acqua sarà il bene più prezioso dei prossimi anni e i cittadini lo hanno capito. Siamo consapevoli che è necessario attivarsi per produrre proposte che interpretino al meglio la volontà dei cittadini, iniziando gradualmente l’uscita dal sistema pubblico-privato”. Voto favorevole anche dell’Italia dei Valori. “Sono felice che tutta la maggioranza voti su un solo testo – ha spiegato la capogruppo Boncompagni -. Nella mozione ci sono almeno quattro punti nei quali si prende atto del referendum, dove si chiede la revisione delle tariffe e l’inversione del percorso pubblico-privato, perchè è evidente che le scelte fatte a suo tempo ad Arezzo hanno prodotto danni per i cittadini. E’ il peggior esempio in Italia. Condivido, però, il senso della mozione Nicotra e per questo mi astengo”. Numerosi gli interventi nel dibattito, tra i quali si segnala quello del consigliere Pd Cantelli. “Serve senso di responsabilità – ha detto Cantelli – nessun comune può farsi carico dell’interruzione del contratto attuale che scade nel 2023, pretendere qualcosa di diverso significa portare i comuni allo sfascio”. Coerente con il proprio voto referendario il consigliere Marini del Pd. “Ho votato no – ha detto Marini – perchè in questi sono state fate anche cose positive. Per questo mi astengo”. Il Consigliere Pd Pellegrini ha, invece, voluto sottolineare la contraddizione nel voto della Capogruppo dell’Italia dei Valori Boncompagni. “Non si può fare demagogia – ha detto, nel replicare ai molti interventi, il consigliere Menchiari -. Il Consiglio Provinciale può solo dare un indirizzo e questo noi abbiamo voluto fare, con il senso di responsabilità necessario per sapere che quanto chiede Nicotra porterebbe al dissesto i nostri comuni”. La mozione Nicotra, è stata respinta, con i voti della maggioranza, hanno votato a favore i gruppi della Federazione della Sinistra e del PDL . Astenute le consigliere Boncompagni e Landucci (4 si, 15 no e 2 astenuti). Nel corso del Consiglio, dopo le interrogazioni che hanno aperto la seduta, sono state approvate, tra le altre cose, due variazioni al bilancio e lo schema di accordo di programma per il progetto regionale relativo alla Rete di Informazione Turistica e Tecnologica, presentato Il capofila, che ha come capofila la provincia di Massa-Carrara ed è mirato a partecipare ad un bando per realizzare una rete di informazione che – ha detto l’assessore Mezzetti nel presentarlo – “parli la stessa lingua”. Voto a favore di Pd e federazione della sinistra, astenuti i consiglieri del Pdl. Unanimità, invece, per la mozione presentata dalla capogruppo dell’Italia dei Valori Boncompagni, sul futuro assetto dell’ente irriguo Umbro-Toscano. Nella mozione si chiede che la Provincia si impegni affinchè l’ente sia pubblico e e beni restino di proprietà demaniale. Numerose le interrogazioni presentate dai consiglieri Rossi, Tanti e Menchini del Pdl; dal consigliere Nicotra (Fds) e dal consigliere Marini (Pd).

 

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