>Da giovedì 30 giugno a sabato 2 luglio al Parco di via Alfieri, in zona Tortaia
Oltre 20 band ospiti, tra le guest principali Tre Allegri Ragazzi Morti, Julie’s Haircut, The Waines, LN Ripley e tantissimi gruppi giovanili
Da giovedì 30 giugno a sabato 2 luglio al parco di via Alfieri in zona Tortaia torna la nuova edizione del Mengo Music Fest. Tre giorni di concerti, a partire dalle 18 con live no stop fino a mezzanotte, per la VII edizione del festival musicale gratuito organizzato dall’Associazione Music! e WoodWorm Snc con il patrocinio e il contributo di Comune di Arezzo, Provincia di Arezzo, Ministero della Gioventù, Regione Toscana, Filigrane, Upi, Upigitos 2.0, Cesvot e il contributo di Banca Etruria, Atam spa e Arezzo Multiservizi.
La nuova edizione del Mengo Music Fest presenta alcuni tra i migliori gruppi emergenti locali e regionali insieme ad ospiti di spicco del panorama musicale nazionale e nasce dall’unione di soggetti impegnati all’interno di due tra le più significative esperienze associative del territorio nel settore dell’organizzazione di eventi musicali indipendenti, quali l’associazione Music! e WoodWorm snc. Il festival intende proseguire il lavoro di sviluppo di un modello di cultura musicale estraneo alle logiche dei grandi eventi e dei nomi da alta classifica, un modello incentrato sul concetto di “diversità musicale”, una diversità da far apprezzare a fette sempre più ampie di pubblico attraverso un lavoro di talent scouting e di valorizzazione della grande qualità presente nel cosiddetto “sottobosco” indie italiano e straniero. Un lavoro che già è stato intrapreso e sviluppato con ottimi risultati di pubblico attraverso le varie edizione del Mengo Music Fest – circa 50 band giovanili ospitate nelle ultime tre edizioni, affiancate da artisti di fama nazionale – e le tre stagioni di intensa programmazione live del circolo Arci “Karemaski Multi Art Lab” di Arezzo – circa 400 live in meno di 36 mesi tra band emergenti e artisti di livello nazionale ed internazionale.
Il festival si arricchirà da questa edizione del Creativity Village, uno spazio dedicato alla creatività e all’espressione giovanile, finanziato dal progetto Filigrane della Regione Toscana e dalla Provincia di Arezzo. Organizzato e gestito dal Centro Giovani Provinciale Onda d’Urto, il Creativity Village offrirà ai ragazzi la possibilità di partecipare a tre laboratori gratuiti: il primo, musicale, “Hip(H)open” per la creazione di canzoni rap, il secondo, teatrale, realizzerà uno spettacolo di Teatro dell’oppresso messo in scena l’ultimo giorno del festival, e nel terzo, artistico, “Istallazioni d’urto” verranno co-progettate e realizzati assemblages con materiali di recupero. I laboratori, gratuiti, avranno la durata di tre giorni. Inoltre il 30 giugno il Creativity Village ospiterà al proprio interno il seminario-performance “Hip Hop: da cultura di strada a strumento di crescita con i giovani” patrocinato dal Cesvot con la partecipazione di Marco Tulli, il cantante e compositore Ivano Castracani e la guest Danno, rapper del gruppo hip-hop Colle Der Fomento. Nell’ambito del festival è inoltre previsto il mercatino di oggettistica, gadgets, musica e tanto altro, sempre attivo nei tre giorni della manifestazione.
Il Mengo Music Fest prende il via giovedì 30 giugno alle 18 con i giovanissimi Punk Lobotomy, Double M Sound e Soul Killa Beats, tre gruppi emergenti della scena musicale di Arezzo e provincia, per poi proseguire con le guest nazionali, i CRAXI, il nuovo progetto di Enrico Gabrielli dei Calibro 35 e di Alessandro Fiori dei Mariposa, i bolognesi EVELINE e gli headliner TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, il trio di Pordenone con il front-man Davide Toffolo, protagonista assoluto dagli anni ’90 della scena punk-rock italiana.
Il festival prosegue venerdì 1 luglio, sempre a partire dalle 18, con altri gruppi emergenti del panorama musicale locale e regionale, Motor, Fudo Satellite e Metrodora, per poi proseguire con le guest BACHI DA PIETRA, il duo tra rock-blues formato da Giovanni Succi e Bruno Dorella, i siciliani THE WAINES, con il loro rock anni ’60 e ’70 e i JULIE’S HAIRCUT, il sestetto emiliano diviso tra un garage-rock di pura immediatezza delle origini e l’efficace formula che coniuga space rock e psichedelia degli ultimi dischi.
Sabato 2 luglio il Mengo Music Fest presenta i gruppi di Arezzo e provincia I Buli, A Beggar’s Mood, Osaka Flu e The Cyclops per poi proseguire e conludere la VII edizione con SQUADRA OMEGA, il collettivo lisergico originatosi spontaneamente dal pulviscolo spaziale di Mojomatics, The Intelligence, Movie Star Junkies, Vermillion Sands, With Love e Apoteosi Del Mistero, BOLOGNA VIOLENTA, il progetto musicale del violinista e polistrumentista bolognese Nicola Manzan e gli LN RIPLEY, la band di “Ninja”, batterista dei Subsonica, con il loro live tutto drum’n’bass dall’impatto devastante.
Il Mengo Music Fest presenta anche il laboratorio di fotografia La musica negli occhi: fotografia e narrazione curato da Valeria Pierini. Un corso intensivo di fotografia, riservato a 15 partecipanti, che vuole avviare un approccio di base a tutti quelli che intendono approfondire le tematiche inerenti all’attività di fotografo musicale. Partendo dalla riflessione sulla fotografia come mezzo identificativo e narrativo, tramite anche la creazione di un portfolio personale durante i concerti del festival, si vuole arrivare ad identificare i canoni estetici più famosi che hanno fatto la storia iconografica della musica. Per le informazioni e le iscrizioni rivolgersi a suonavisioni@gmail.com, e al cell. 348-9803234.
TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI (spesso abbreviato in TARM) è un gruppo musicale formatosi nel 1994 a Pordenone, in Friuli. Il chitarrista e fumettista Davide Toffolo iniziò a suonare alla fine degli anni settanta, quando Pordenone, più che altro per la sua vicinanza alla base militare statunitense di Aviano, divenne una delle città più rilevanti per il punk rock italiano. Questo grazie ad un movimento di giovani musicisti pordenonesi chiamato Great Complotto, dal quale usciranno una miriade di piccoli gruppi punk rock e new wave che però avranno quasi tutti breve vita. Tra questi anche i Futuritmi (1983-1990), nella cui formazione, oltre a Toffolo, militava anche Gian Maria Accusani, leader dei Prozac+. I Tre allegri ragazzi morti nacquero, in questo clima particolarmente attivo, per iniziativa di Toffolo e del batterista Luca Masseroni (in arte Luca Casta), ai quali si unirà per il singolo Si parte il bassista Enrico Molteni. Dopo la pubblicazione di tre singoli, perlopiù ignorati dalla critica, uscì il primo LP del gruppo, Piccolo intervento a vivo, un album che unisce al suo interno registrazioni live di canzoni già presenti nelle precedenti pubblicazioni, e tracce in studio inedite. L’album richiamò l’attenzione di alcune case editrici, tra cui la BMG Ricordi, che mise la band sotto contratto per il successivo LP, Mostri e normali. Il sodalizio con l’etichetta durò molto poco, poiché subito dopo i TARM aprirono una loro etichetta personale, La Tempesta Dischi, con la quale pubblicarono Il principe in bicicletta, un EP scaricabile esclusivamente dal sito ufficiale, e i seguenti album in studio. La Tempesta Dischi attualmente pubblica i lavori dei TARM e quelli di altri artisti come Il Teatro degli Orrori, Giorgio Canali, Moltheni e Le luci della centrale elettrica; nel corso dell’edizione2010 del MEI (Meeting Etichette Indipendenti) La Tempesta viene insignita del PIMI per la migliore etichetta. La band ha deciso di non donare la propria immagine ai media e di immaginarsi dentro la matita di Davide Toffolo, popolare disegnatore di fumetti, e di nascondersi inoltre dietromaschere/teschio divenute feticcio e simbolo dell’immaginario evocato dai testi e soprattutto dagli spettacoli live, al punto di pregare il pubblico di non scattare fotografie quando levandosele mostrano il viso. Per le poche interviste rilasciate a televisioni più o meno famose si coprono ancora il volto con la medesima maschera. Il 5 marzo 2010 esce Primitivi del futuro, il sesto album ufficiale dei Tre allegri ragazzi morti, caratterizzato dall’esplorazione di nuove sonorità dub e reggae con “ritmi in levare e sfumature caraibiche”. A distanza di nove mesi, il 14 dicembre viene pubblicato Primitivi del dub, rielaborazione dub dell’album precedente in pieno stile jamaicano. Da sempre interessati a Pier Paolo Pasolini, dopo avergli dedicato varie attività in passato, il trio di Pordenone è tornato da marzo 2011 in tour nei principali locali d’Italia, non solo con le proprie canzoni, ma anche con attività creative riguardanti proprio il celebre regista e scrittore italiano.
I JULIE’S HAIRCUT nascono nel 1994 a Sassuolo, in provincia di Modena, inizialmente sotto la prima formazione di tre elementi: Nicola Caleffi, chitarra e voce; Luca Giovanardi, batteria e voce; Laura Storchi, basso e voce. Per buona parte della metà degli anni ’90, la band registra svariati demo e prende parte a numerose esibizioni dal vivo dei locali della loro zona. Nel 1995, Luca Giovanardi diventa il secondo chitarrista della band, con l’entrata in scena di Giancarlo Frigieri alla batteria, due anni dopo sostituito da Roberto Morselli. Nel 1998 la band segna un contratto con l’etichetta bolognese della GammaPop Records. Nel 1999 esce il loro album di debutto Fever in the Funk House prodotto dalla Gammapop. Il disco, un mix di garage rock, psichedelia, noise e melodie pop, è salutato dalla critica come uno dei migliori debutti indie rock italiani, successivamente viene inserito dalla rivista “Rumore” tra i 50 migliori dischi nella guida sul “Rock italiano anni 90″. Con l’inizio del nuovo millennio, i Julie’s Haircut intraprendono la loro attività live intercontinentale, pubblicano una serie di EP e sono segnati dall’ingresso in formazione del tastierista e polistrumentista Fabio Vecchi. Il successivo Stars Never Looked so Bright uscito nel 2001 sempre sotto etichetta Gammapop, mescola gli elementi dell’album precedente con un approccio più soul, rispecchiando l’amore per la black music degli anni sessanta maturato in seno alla band. Nel 2003, dopo essere passati sotto l’egida della bolognese Homesleep Records, i Julie’s Haircut hanno pubblicato il loro terzo album musicale, Adult Situations; il primo a godere di una distribuzione internazionale. Qui melodia e psichedelia si compenetrano in maniera più personale. Nel 2005, con l’aggiunta del nuovo membro Andrea Scarfone alla chitarra, basso ed effetti, la musica dei Julie’s Haircut si è mossa verso territori più sperimentali, concentrandosi maggiormente sull’improvvisazione e la ricerca sonora, senza perdere contatto con il groove che ha caratterizzato la loro musica fin dal primo giorno. Nel 2006 è uscito After Dark, My Sweet, quarto album della formazione, che ha visto la collaborazione di Sonic Boom. Nel 2008 la band ha terminato le registrazioni del quinto album che si intitola Our Secret Ceremony, uscito il 4 febbraio 2009 per l’etichetta pugliese A Silent Place. A fine 2009 intraprendono con la band italiana Mariposa un tour congiunto denominato “Concerto Grosso”. Per l’occasione le due band insieme registrano il brano It’s about that time di Miles Davis e lo includono in un cd-r insieme ad un inedito dei Mariposa (Sombrero Mescalero) ed una cover realizzata di Julie’s Haircut di Escape from New York di John Carpenter. Questo CD non è stato commercializzato ma era rintracciabile solo ai concerti del tour. Nel 2010 il comune di Carpi ha chiesto alla band di rileggere il disco di Lou Reed Transformer durante la rassegna “Storie di (Stra)ordinaria Scrittura” che si è tenuta a marzo.
LN RIPLEY Si scrive LNRIPLEY, ma si pronuncia “Ellen Ripley”, come Sigourney Weaver protagonista della saga di Alien. Gli LNRIPLEY sono un collettivo nato sotto il segno della Drum’n’bass che si presenta dal vivo con strumenti reali: una batteria, due bassi, un paio di groove box e un front man esplosivo. Ma se la geografia di provenienza è quella dei club e dei vinili girati fino alle prime luci dell’alba, gli LNRipley sul palco possiedono un impatto devastante che non teme il confronto con nessuna rock band. Per definire la forza d’urto di questo sestetto è stato coniato infatti il termine “punk’nbass”. Il loro primo album omonimo è stato registrato negli studi di Casasonica in presa diretta. In una sola settimana. Alcuni suoi brani, tra i quali la cover di “killing in the name” (RATM) stampata anche su vinile, hanno fatto il giro dei migliori club londinesi, e sono passati sotto la puntina di dj del calibro di Logistics e Pendulum. La band è stata premiata al MEI (2007) come migliore rivelazione indie rock (ex equo con il Teatro degli orrori), e il primo inquietante video “Red in my Eye” ha ricevuto il premio del PIVI. La caratteristica più evidente degli LNRipley è la travolgente carica del live. La platea si trasforma in un rave nel quale gli spettatori vengono presi in ostaggio dai bpm e dal magnetismo di Victor, potente sacerdote del groove. Tutti ballano. Linee di basso, gocce di sudore, woodoo elettronico e beat irrefrenabili, per un concerto che ha incantato il numeroso pubblico del c/o pop festival di Colonia, la folla che sulla spiaggia di Jesolo attendeva Fat Boy Slim e le migliaia di persone che con il loro passaparola stanno contribuendo a fare dei Ripley una band di culto ricca di oscuri seguaci.
Tutti gli appuntamenti del Mengo Music Fest sono a ingresso gratuito.
Sempre attivi bar, ristorazione e il mercatino.
Per informazioni 3493612698, 3200975466 e 3395679180.
Contatti per la stampa
Paco Mengozzi – 3493612698
pacomengozzi@gmail.com